- Chi? Io (come direi al citofono), cioè Valerio Giordano,
laureando in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università
"La Sapienza" di Roma. Questo blog è parte del mio progetto di tesi
magistrale, seguito da Marzia Antenore, professoressa di Media Digitali e
Data Journalism. Il mio lavoro finale è la naturale prosecuzione de "Il Data Journalism e le statistiche della NBA
all'interno del panorama giornalistico contemporaneo", tesi triennale -
curata da Massimo Donelli - che mi è valsa il 110 cum laude con cui mi sono
congedato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sì, come
direbbero qui a Roma, "ce sto in fissa" con le statistiche sportive.
D'altronde ci sarà un motivo se nel mio account Twitter mi autodefinisco "data
journalist wannabe".
- Cosa? “Dati Alla Mano” è un blog di
data-journalism sportivo. Un progetto di data-mining e data-visualization
principalmente su calcio europeo e basket americano, con qualche divagazione
sugli altri sport. La notizia viene cercata tra i dati, elaborata e presentata
attraverso grafici e infografiche, poi commentati nei post, cercando di fondere
la bellezza della forma con la sostanza dei contenuti informativi. Un mix di
piacevolezza estetica e potenziale narrativo, che unisce la rappresentazione
visiva delle informazioni alla facilità di lettura. Inoltre, la somiglianza di
alcuni elementi grafici con figure che molti appassionati sportivi riscontrano
nelle loro esperienze videoludiche (PES, Fifa e FM docent) potenzia
l’intuitività delle infografiche. Un giornalismo sportivo più
tecnico, preciso, obiettivo è possibile. Le statistiche sportive, avanzate e non, vengono in soccorso del giornalista, che deve però familiarizzare col dato, deve saperlo interrogare, deve maneggiarlo
come ha sempre fatto con le parole. Oggi i numeri che possono dire, informare, raccontare
sono sterminati e aspettano solo di essere valorizzati. In un contesto di crisi come quello vissuto dal mondo del giornalismo, un'opportunità di questo tipo
dovrebbe far sorridere a trentadue denti
i giornalisti. All’estero è sempre più così, in Italia il sorriso è stato
appena accennato, come quello della Monna Lisa. Ma per fortuna ci sono alcune
illuminate eccezioni che sfidano la coltre di neofobia tipicamente italiana. Purtroppo nel Bel Paese ancora vanno
per la maggiore giornalisti sportivi che mirano solo a fomentare fazioni
contrapposte, alimentando odio partigiano e anteponendo la vendita di qualche
copia o qualche click in più alla deontologia professionale e alla cultura sportiva. "Sì, che cambierà. Vedrai che cambierà", come recita una canzone di Franco Battiato.
- Perché? Le statistiche sportive permettono una più
approfondita analisi di performance di giocatori e squadre, oltre che descrizioni
tattiche precise e la possibilità di traduzione in elementi grafici
accattivanti e intuitivi. I dati possono aiutare ad avere una visuale più profonda. Strizzano l’occhio
a quella precisione che è una virtù
imprescindibile del giornalismo di qualità. I numeri rappresentano, pertanto, una risorsa
importantissima per lo stortytelling, oltre che un prezioso alleato da
tenere al proprio fianco nel tortuoso percorso di ricerca della verità. Ecco perché nell'era dei Big Data i dati meritano un
posto nella "cassetta degli attrezzi" del giornalista sportivo. Oggi,
grazie al lavoro di provider come SAP per la NBA e Opta per il calcio
internazionale, che si occupano del tracciamento e della raccolta di dati
approfonditi, preziosi database statistici sono diventati accessibili. In rete
siti come Squawka e WhoScored, al contempo fonti di dati e di
analisi statistiche, hanno acquisito molta popolarità negli ultimi anni; il
portale Stats.nba.com rappresenta il non plus ultra in materia; StatsBomb
in pieno e l’Ultimo Uomo in parte sposano questo approccio
“statisticocentrico”. Sempre più spesso anche sulla carta stampata e in tv il
data-journalism sportivo trova spazio, come dimostrano alcuni approfondimenti
statistici sui match disputati come “La partita ai Raggi X” de La Gazzetta
dello Sport e molti articoli de Rivista Ufficiale NBA o il rilievo
dato alle statistiche avanzate in programmi come Basket Room su Sky
Sport.
"Dati Alla Mano" fa sua la missione di familiarizzare coi dati, di saperli interrogare e interpretare, per poter
individuare quelli dietro i quali si nasconde una notizia utile o una storia
degna di essere raccontata ai suoi 25 lettori.
"Dati Alla Mano" fa sua anche l'idea che a nuove forme di giornalismo corrispondano nuove abilità giornalistiche e che diventino, quindi, necessarie una serie di nuove capacità e competenze da affiancare a quelle del giornalismo tradizionale.
"Dati Alla Mano", perciò, non si accontenta di sapersi muovere tra statistiche, percentuali e grafici, ma si sforza di ibridarsi e crearli, tenendo bene a mente i crismi evergreen del buon giornalismo: accuratezza, brevità e chiarezza.
"Dati Alla Mano" fa sua anche l'idea che a nuove forme di giornalismo corrispondano nuove abilità giornalistiche e che diventino, quindi, necessarie una serie di nuove capacità e competenze da affiancare a quelle del giornalismo tradizionale.
"Dati Alla Mano", perciò, non si accontenta di sapersi muovere tra statistiche, percentuali e grafici, ma si sforza di ibridarsi e crearli, tenendo bene a mente i crismi evergreen del buon giornalismo: accuratezza, brevità e chiarezza.
Ecco perché è nato Dati Alla Mano.
#DAM