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mercoledì 27 settembre 2017

JURGEN FLOP?


Anche ieri il Liverpool ha pareggiato. O meglio: nemmeno ieri il Liverpool ha vinto. Nel mese di settembre il bilancio dei Reds recita: 3 pareggi, 2 sconfitte e una sola vittoria.


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Un rendimento che ha fatto storcere il naso a parecchi tifosi del Liverpool, i quali cominciano a interrogarsi sull'efficacia della "cura Klopp". Anche perché la squadra balla parecchio: 19 goal subiti in 11 gare stagionali...


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Arrivato due anni fa come un Messia tanto atteso (e da 7 milioni all'anno), in realtà il buon Jurgen fino ad ora non ha fatto meglio del suo predecessore Brendan Rodgers, cacciato in malo modo neanche fosse uno Zaccheroni qualsiasi.

Come mostrano i grafici sottostanti, infatti, soltanto nelle competizioni internazionali il tedesco ha avuto risultati (lievemente) migliori. Ma dentro quei numeri rientra la delusione per la finale di Europa League persa nel 2016 contro il Siviglia e un campione di gare di Champions ridotto solo ai preliminari di quest'anno e alle prime due partite del girone (pareggiate entrambe). Per sapere quali sono i dati specifici, competizione per competizione, navigate dentro i grafici che l'interattività è bella.

Insomma, fino ad ora non è esagerato parlare di Jurgen Flop più che di Jurgen Klopp. Ma siamo a settembre e la stagione è ancora lunga. Vediamo se da qui a maggio le barrette verdi cresceranno o se, invece, crescerà l'incazzatura dei tifosi del Liverpool e Jurgen sarà costretto ad andare a digrignare i suoi denti altrove.

Gli auguriamo che ciò non accada e che lui possa rimanere nella città dei Beatles a esibirsi nei suoi bellissimi balletti, come questo:



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#DAM

lunedì 18 settembre 2017

Cash Rules Everything Around Me

L'attuale rosa del Manchester City è la più costosa che sia mai assemblata da una società calcistica: il totale speso per l'acquisto di tutti i giocatori che la compongono ammonta, infatti, a ben 853 milioni di euro. Solo nell'ultimo mercato estivo sono usciti dalle casse dei Citizens circa 250 milioncini, di cui quasi 180 spesi per un portiere e tre terzini (Ederson, Mendy, Walker e Danilo), a cui vanno aggiunti i 50 versati al Monaco per prelevare Bernardo Silva, i 12 pagati per Douglas Luiz del Vasco da Gama (?) e i 3.8 spesi per il famosissimo Olarenwaju Kayode dell'Austria Vienna...

Nella gif Peperino Guardiola conta i soldi che ha a sua disposizione
Tuttavia, gli esborsi del club meno blasonato di Manchester rappresentano solo la ciliegina su quella torta extra lusso che è diventata ormai la Premier League. Considerando, infatti, tutti i soldi spesi per tutti i giocatori delle 20 squadre il valore complessivo dei club inglesi è di 5.7 miliardi di euro. Sì, 5.7 miliardi di euro... Ovvero, più del doppio della Serie A, ferma a quota 2.4, e della Liga (2.2) e addirittura esattamente il triplo di Bundes e Ligue 1, pari a 1.9.

"Moneeeey, it's a gas..." cit.

Queste cifre supermegaltissime non possono stupire se si tiene in considerazione che dal 2010 ad oggi i club della Premier hanno sempre speso più soldi di tutti, doppiando in molti casi le cifre delle altre leghe e collezionando bilanci negativi. L'ultima finestra di mercato non ha fatto eccezione. Infatti, nel corso dell'estate dei record, la Liga spagnola è stata l'unica lega a chiudere con il bilancio in attivo: +9 milioni (684 milioni spesi, 693 incassati), mentre le altre leghe hanno collezionato solo segni "meno" e la Premier, ancora una volta, spicca con un passivo davvero sostanzioso:
Ligue 1 -55 milioni (916 spesi, 861 incassati),
BundesLiga -81 (671 spesi, 590 incassati),
Serie A -139* (1.109 spesi, 970 incassati),
Premier -835 (1.771 spesi, 936 incassati).


Questo perché Pep Guardiola non è stato di certo l'unico allenatore di una squadra "della terra d'Albione" ad essersi dato alla pazza gioia durante il mercato: in totale i club della Premier hanno sganciato 1.55 miliardi di euro (+220 milioni condizionati dai bonus), cioè circa il 30% dei 5.1 miliardi (+ 0.8 condizionati) spesi complessivamente dai club dei 5 principali campionati europei. Non a caso, come mostra il grafico a sinistra, apparso sul report mensile del CIES FootballObservatory, sette dei dieci club che hanno chiuso il mercato con il passivo peggiore sono inglesi (mentre ce ne sono solo due nella top 10 dei virtuosi).



*sulla Serie A grava il -189 del Milan, escluso il quale la Serie A (rappresentata da Fiorentina, Sampdoria e Lazio tra i 10 club  virtuosi) avrebbe un attivo di 50 mlioni.

Che spendaccioney questi inglesi. Sempre l'ultimo report mensile dell'Osservatorio del Calcio contiene un altro grafico molto interessante: la figura che traccia i flussi di denaro tra i vari campionati europei. Il grafico mostra una Premier-polipo acchiappatutti con dei tentacoloni viola pronti ad avvolgere i giocatori di mezz'Europa. La differenza abissale, descritta sopra in cifre, qui si traduce molto bene nella robustezza dei filamenti che collegano i vari campionati, nettamente più snelli nelle altre colorazioni. Solo la blu Ligue 1, infatti, ha una frecciona simil-Premier: quella che va in direzione Liga e che vale  256 milioni. Una cifra grossa, la seconda in termini di corposità, ma 220 dei 256 milioni sono stati pagati dal Paris Saint-Germain al Barcellona per la clausola rescissoria di Neymar. Praticamente un collegamento corposo, sì, ma che riguarda quasi un affare solo.

Come cantava il Wu-Tang Clan, "Cash rules everything around me". Poi, però, la squadra che vince è sempre una sola e negli ultimi nove anni solo una volta la squadra che ha conquistato Champions League è stata un'inglese. Per i bookmakers la favorita per l'edizione è 2017-18 è il Real Madrid, che ha speso per allestire la sua rosa "solo" 497 milioni di euro, nettamente meno degli 853 del City, degli 850 del PSG, dei 784 del Manchester United, dei 644 del Chelsea 644, e dei 628 del Barcellona. Insomma, al ballo in tanti si presentono con un abito costoso, ma molti andranno in bianco. Perché "i soldi governano tutto intorno a me" ma non in campo, dove certi valori contano fino al fischio d'inizio.

#DAM